Blog

La Principessa che voleva andare all’Expo e la zucchina magica

26 Luglio 2015

julienneLa Principessa che voleva andare all’Expo

e la zucchina magica

fiaba tra attualità, magia e fornelli

di Gloria Brolatti e Emma Comazzi

 

C’era una volta una Principessa tanto carina che adorava spadellare e viveva in un Paese da fiaba, il Paese-Che-Non-C’è, con la sua mamma regina e il suo papà re.

La Principessa era di buon carattere, trascorreva tutto il suo tempo in cucina e ogni giorno metteva a tavola tutta la Corte.

 

Una mattina di primavera, da un cavaliere di passaggio, la Principessa sentì parlare di un’esposizione universale, che si teneva in una grande città lontana lontana, in cui vi era esposto cibo di qua e cibo di là.

Da quel giorno la principessa altro non desiderò che visitare questa cosa che si chiamava Expo. Ma non si era mai allontanata dal suo castello, e tanto meno dal suo Paese… Quindi intuì subito che sarebbe stato un bel problema.

 

Cominciò a sentire il parere del Gran Ciambellano di corte, che le stava molto simpatico anche perché aveva un giro vita che assomigliava proprio a una ciambella, e che era pur sempre un uomo di mondo, per capire che cosa ne pensasse.

«Oh, Maestà, io temo che il re e la regina non saranno affatto d’accordo» rispose lui. «Del resto, se posso dire la mia, anch’io nutro parecchi timori. Mi dicono ci sia una metro da prendere, una linea rossa, che si debba andare da Milano a Rho, no, no, no. Questo, cara Principessa, è il mio modesto parere».

 

Triste e sconsolata, la Principessa non osò nemmeno replicare e si mise a pelare patate per una mega frittata che sarebbe stata senz’altro gradita per pranzo a tutta la corte.

Intanto, cercava di prendere coraggio per chiederlo anche ai suoi genitori: lo desiderava così tanto che magari l’avrebbero accontentata!

L’indomani, la Principessa affrontò il re e la regina, chiedendo che la lasciassero andare a visitare quella meraviglia chiamata Expo.

«Mia cara» risposero all’unisono i suoi genitori, davvero costernati «noi daremmo la vita per te! Ma non possiamo lasciarti andare in un posto tanto lontano e tanto pericoloso. Tu vivi in una fiaba, sei troppo fragile e indifesa per affrontare un viaggio così! Ti perderesti in quella giungla».

 

La Principessa ci restò malissimo. Per superare la delusione, tanto per cambiare, si rifugiò tra pentole e fornelli, fece 200 peperoni caramellati, 5 arrosti succulenti e sbattè 50 uova per un gigantesco Tiramisù. Poi cominciò ad affettare una montagna di cipolle per poter piangere tutte le sue lacrime. A un certo punto si rese conto che le mancava il basilico e andò nell’orto, dove sentì una vocina che si avvicinava sempre di più…

 

La principessa si spaventò e chiese:

«Ma tu chi sei? Una zucchina che parla e cammina?»

«Oh, certo» rispose la zucchina «se è per quello faccio pure le magie» si vantò la zucchina.

«E da dove vieni?» chiese a sua volta la principessa.

«Vengo dal tuo orto, sono Julienne la zucchina magica, so del tuo desiderio e ho deciso che ti aiuterò».

«Davvero?» chiese la principessa già piena di speranza.
«E come mi aiuterai? Io all’Expo non ci posso proprio andare, lo dicono tutti!».

«E invece sì» disse la zucchina Julienne. «Per tre giorni, grazie a una mia magia, io diventerò te e tu diventerai me, così potrai realizzare il tuo desiderio. Chi mai noterà una zucchina dentro quell’enorme esposizione di cibo?».

«Ma è magnifico» disse commossa la Principessa «grazie, grazie! E quando la facciamo questa magia?».

«Tu ora vai in cucina» risposte Julienne «prepara il pranzo come nulla fosse, metti tutti a tavola come sempre, poi -mentre gli altri fanno il pisolino – noi due ci vediamo qui nell’orto, così nessuno ci scoprirà».

 

La principessa ubbidì. Mise in tavola il pranzo, tutta contenta, sotto gli occhi felici dei suoi genitori che godevano a vederla di nuovo serena.
“Le sarà passata” pensarono ognuno per conto proprio.

Ma quando tutti andarono a riposare, la principessa e la zucchina magica si incontrarono nell’orto…

 

Trita-e-friggi-affetta-e-soffriggi, e l’incantesimo si avverò.

«Ecco, ci siamo» disse la zucchina Julienne. «Come vedi, tu ora sei una zucchina e io sono la Principessa. Adesso tu puoi andare all’Expo, ma ti avverto: dovrai stare molto attenta a una sola cosa, e cioè a tenerti lontana dagli showcooking! Perché altrimenti c’è il rischio che tu finisca in padella!».

«Oh, tutto qui?» disse la Principessa. «Starò attentissima, te lo prometto!”.

 

Trita-e-friggi-affetta-e-soffriggi, la Principessa che era diventata una zucchina come per magia si ritrovò in centro a Milano.

«Scusate, scusate» chiese a un passante frettoloso che a momenti svenne nel vedere una zucchina parlante «come devo fare per andare all’Expo?».

Quello, impaurito, balbettò: «Facile, basta prendere la metro rossa che va a Rho».

«Grazie» rispose la principessa-zucchina tremebonda.

E tutta felice si avviò verso il tanto desiderato Expo.

 

Giunta che fu, la principessa-zucchina non credette ai suoi occhi: tutto attorno c’erano cibi da ogni parte del mondo, costruzioni altissime e buffe, e poi l’albero della vita con tutte le luci! Insomma, una meraviglia!

 

A un certo punto, però, la principessa-zucchina sentì un profumino stuzzicante… Cominciò a inseguirlo e si accorse che lì vicino si svolgeva proprio uno showcooking.

“Oh, nooo” disse tra sè la principessa zucchina “lo showcooking proprio no!”.

Quindi cercò di fuggire, ma siccome c’era troppa folla non ci riuscì. Allora pensò: visto che c’è tanta gente, se mi metto in questo angolino, non mi vedrà nessuno.

 

Invece, a un certo punto, lo chef più giovane e carino dei tre che stavano partecipando allo showcooking, si accorse che per realizzare il suo piatto gli mancava un zucchina.

Disperato, il giovane chef con gli occhi cercò aiuto attorno a sé: in un angolino vide la zucchina e l’afferrò.
La povera principessa-zucchina cominciò a dire:
«No, no, no, noooo! Ti prego no, io sono una Principessa e non una zucchina, non mettermi in padella!».

E allora lo chef giovane e carino, un po’ meravigliato perché non aveva mai visto una zucchina che si agitava tanto e neanche una zucchina che piangeva e supplicava dicendo di essere una Principessa, sbottò:
«Vabbe’, vabbè, se è così non posso certo metterti nel mio piatto!».

Tant’è che il giovane chef tanto carino decise di realizzare la ricetta senza zucchine. Siccome lo showcooking in questione era anche una gara, e in giuria c’era lo Chef Supremo che doveva giudicare ed era allergico alle zucchine, quando assaggiò il piatto del giovane chef decretò che fosse proprio lui il vincitore.

 

La zucchina trepidante intanto assisteva alla scena.

Appena nominato vincitore, il giovane chef tanto carino si diresse verso la principessa- zucchina e le disse:

«Tu mi hai fatto vincere questa gara, io cosa posso fare per te?».

«Mi piacerebbe proseguire il mio giro all’Expo» rispose la zucchina affascinata da tanta gentilezza «ma non voglio più correre rischi».

Allora lo chef, che disse di chiamarsi Tommy, le propose:
«Ti accompagno io, così ti proteggerò da ogni pericolo!».

 

Insieme, i due visitarono tutti i padiglioni, videro mille cose e assaggiarono mille cibi, chiacchierarono tanto, si divertirono molto e finirono con l’affezionarsi l’uno all’altra.

Poi, però, venne il momento di lasciarsi: l’incantesimo della principessa-zucchina stava per scadere e lei doveva riprendere la metro per Milano e lì scendere nel tombino che l’avrebbe portata a casa in un battibaleno.

Lo chef Tommy allora disse che l’avrebbe accompagnata almeno nel centro della città, nel timore che durante il viaggio la sua bella principessa-zucchina corresse altri rischi.

 

In realtà tra i due cominciava a nascere una grande simpatia e non volevano separarsi. Così, lo chef Tommy accompagnò a malincuore la zucchina al tombino; si salutarono (ci scappò pure qualche lacrimuccia) e la principessa zucchina –col cuore pieno di nostalgia per i begli occhi dolci del giovane chef – si ritrovò a casa in men che non si dica.

 

Appena arrivata, cercò la Principessa… Ehm, cioè, la zucchina che aveva indossato i panni della Principessa, cioè i panni di se stessa… Ehm… Insomma, per evitare altri equivoci, con la formula magica Trita-e-friggi-affetta-e-soffriggi le due tornarono a essere una la zucchina magica che era e l’altra la Principessa quella vera.

Poi, però, la zucchina Julienne, troooppo curiosa, volle sapere tutto, ma proprio tutto!

«È stato bello? Non sei finita in padella, vedo!».

«Beh, in verità… quasi quasi ci stavo finendo, in padella!» rispose la Principessa.

«E allora come fai a essere qui tutta intera?» insistette la zucchina Julienne.

«Oh, il merito è stato tutto di un giovane e bellissimo chef di nome Tommy!».

“Ah” pensò la zucchina «Tommy, Tommy, Tommy…”

E la Principessa fece eco al pensiero maliziosetto della zucchina magica, sospirando: «Tommy, Tommy, Tommy…»

Così, per via di una magia che c’era in quell’orto, per cui pensare e ripetere per tre volte di seguito il nome di una persona o di una cosa faceva sì che questa si materializzasse, Tommy lo chef comparve in carne e ossa.

 

Tommy si precipitò ad abbracciare la zucchina Julienne, che diventò tutta rossa come un peperone e si divincolò, dicendo:

«Non sono io quella che credi, è lei la tua zucchina, ehm, cioè la tua…» disse indicando la principessa.

Al che Tommy disse, rivolto alla Principessa:

«Ma allora è proprio vero! Tu non sei una zucchina!».

E i due si abbracciarono stretti, stretti sotto lo sguardo felice e un po’ birichino di quella furbetta della zucchina Julienne.

 

Poi, la principessa corse a presentare Tommy ai suoi genitori e – senza troppi convenevoli, sorvolando sul come e sul dove l’avesse conosciuto – disse:

«Cara mamma regina e caro papà re, lui è Tommy e ama cucinare proprio come me!!! Può restare con noi al castello, così insieme prepareremo tanti buoni manicaretti?».

I genitori, commossi e felici, risposero:

«Ma certo che può rimanere con noi! Siete così belli insieme!»

 

A forza di cucinare vicini vicini, la Principessa e Tommy lo chef giovane e carino si innamorarono e vissero per sempre felici e contenti, spadellando di quà e di là, per la gioia e le papille di tutto il Regno del Paese Che Non C’è.

 

 

You Might Also Like

3 Comments

  • Reply Marcella mocci 26 Luglio 2015 at 20:21

    Che bella mi sono quasi commossa !!per merito dell Expo è nata una fiaba …brava a te e alla tua nipotina

    • Reply Gloria Brolatti 12 Settembre 2015 at 23:10

      Grazie!!!!

    • Reply Gloria Brolatti 15 Novembre 2015 at 22:06

      Grazie!!!

    Leave a Reply