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Arriva il Natale anche su emoticibo.com con ricette golose, scenose ma anche facili da fare! E allora divertiamoci ai fornelli tra cibi antichi, tradizione e qualche “furbata”

22 Dicembre 2021

Mi sembra di essere in Formula 1. Da alcuni giorni sto scaldando i motori… Penso e ripenso al timing dei vari piatti da preparare tra la Vigilia e il pranzo di Natale. Hai voglia a dire: basta preparare prima per non farsi trovare affannate. A me (come a tutti) piacciono le cose fresche! Che quando le mordi senti che sono state maneggiate al massimo qualche ora prima, non due giorni! E poi, non tutto si presta alla lavorazione anticipata. Al massimo si comincia l’Antivigilia, che poi è domani, con le basi: sgranare la salsiccia, bollire le castagne, saltare le verdure.

In freezer ci sono giusto i tortellini, quelli sì: mica puoi fare tutto all’ultimo. E così sembro… non so in realtà cosa sembro… C’è uno stato di eccitazione in me, c’è un po’ di ansia, c’è che non vedo l’ora di cominciare a tritare, impastare, saltare, rosolare. Ma ce la farò a fare tutto? E c’è soprattutto il pre-gusto, che è poi la sensazione che accompagna ogni preparazione: immagino prima, in solitudine e con la sola forza della mente, i gusti e i sapori che andrò ad assemblare, quelli che voglio ottenere, fino a immaginare la fecce dei commensali al primo morso.

C’è, da giorni quello sì, l’approvvigionamento, anche se io sogno di avere sempre già tutto a disposizione, come in una trasmissione televisiva in cui basta schioccare le dita per avere tutto davanti, ben diviso, pesato…

Invece c’è da correre, in una città impazzita e impaurita, preda di varianti e di strane schizofrenie, con temperatura gelide che non si sentivano da anni, in cerca del cappone giusto, della fesa di tacchino da farcire, del burro più buono, mentre in casa qualcosa troneggia con l’aria di essere già al suo posto, come le mitiche arance di Ribera, per esempio. Un pezzo di sole arancio che illumina l’angolo della cucina tra la porta finestra e il lavello, in su la credenza.

E, inevitabilmente, il cuore prima e il pensiero poi vanno a rigidi Natali felici del passato, quando c’erano ancora tutti. Quando al pranzo di Natale ci pensava la nonna, avvolta da giorni nel suo bel grembiule lindo e immacolato, affaccendata nella piccola cucina affacciata sul cortile dei giochi e delle risate, delle biciclette e dell’ammazzata del maiale, delle marachelle e delle risa: potesse parlare quel cortile, così silenzioso adesso.

Ora mi circonda la cucina della mia amatissima casa. Nemmeno lei grande, ma altrettanto cuore pulsante. Adesso sono io la nonna, la ruota gira, gira, gira… ma i cappelletti gialli, sodi, gonfi, perfetti, restano immutata icona del Santo Natale e del Santo Pranzo. C’è però meno dialetto in giro… Ma dove siete andati tutti?

Grazie per aver sopportato questa paginetta di nostalgia. Adesso arrivano le ricette, le mie, quelle che faccio io o almeno alcune, quelle che ho voglia di condividere. Se vi ispirano una portata per le Feste ne sono felice. Buon appetito! E Buon Natale con questi biscottini che più natalizi non si può… E che vengono preparati in almeno una scena di tutti i film americani di Natale, in cui io amo perdermi dai primi di dicembre fino al 6 gennaio. E per far vedere che io sono italiana e quindi mi differenzio e soprattutto che sono una sognatrice, anziché gli omini io faccio le stelline… Ecco la mia ricetta.

Stelline di Natale Pan di zenzero

Cosa ti serve

360 gr di farina ’00
75 gr di zucchero semolato
75 gr di zucchero di canna
150 gr di burro freddo
150 gr di miele
1 uovo
2 pizzichi di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiaini di zenzero in polvere
2 cucchiaini di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di noce moscata
1/2 cucchiaino di chiodi di garofano

Per la Ghiaccia reale che serve per decorare:

170 gr di zucchero a velo vanigliato
1 cucchiaino di succo di limone fresco
30 gr di albume d’uovo fresco

Come fare

Versa la farina nel mixer, aggiungi le spezie in polvere, lo zucchero di canna, quello semolato e il sale. Infine aggiungi il burro freddissimo a pezzetti. Fai andare per pochissimi giri il mixer, giusto un colpetto: deve crearsi un composto sabbioso. Aggiungi il miele e l’uovo e avvia nuovamente il mixer per poco, quindi trasferisci l’impasto sul piano di lavoro o sulla spianatoia infarinata e fai più veloce che puoi una palla, che avvolgerai in pellicola per alimenti. Lascia riposare in frigorifero per almeno 2 ore. Nel frattempo guardati un film americano sul Natale, sono tutti i uguali ma ti riconciliano con la vita perché trionfano sempre amore, giustizia e lieto fine.

Infarina nuovamente il piano di lavoro e dividi l’impasto di 2 o 3 parti, stendendone una per volta col matterello fino a ottenere una sfoglia di circa 4 mm di spessore. Ora con una formina per biscotti a forma di stelle, intaglia la sfoglia e adagia le stelline via via ben distanziate su una teglia ricoperta di carta da forno.

Inforna a 170 gradi per circa 12/15 minuti (ma dipende dal forno). Vai avanti a infornare finché avrai terminato l’impasto, mettendolo in frigorifero se è il caso, perché l’impasto deve sempre essere ben freddo prima di essere steso e ritagliato.

Quando li sforni, attendi che i biscotti si raffreddino bene prima di decorarli o… assaggiarli! Qualcuno sostiene che sia meglio fare l’una e l’altra cosa addirittura il giorno successivo. Nei film americani questo non avviene mai, perché il giorno dopo che fanno i biscotti il film finisce con il bacio sotto la neve!

Comunque per decorarli io faccio quella che pomposamente si chiama ghiaccia reale. Per farla, basterà versare gli albumi in una ciotola con alcune gocce di limone. Aziona quindi le fruste elettriche per montare a neve la chiara d’uovo, aggiungendo poco alla volta lo zucchero a velo ben setacciato e prosegui con le fruste fino a che lo zucchero a velo sarà amalgamato completamente. Ora, per “scrivere” sulle stelline a scopo decorazione, occorre versare la glassa in una sac a poche con buchino sottile e sbizzarrisciti come vuoi! (a me la sac a poche mi intimidisce sempre molto…)

 

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