Carni Primi

Buoni propositi già svaniti? Buttiamoci su orecchiette ai broccoli, tagliatelle al radicchio, pollo alla birra…

21 Gennaio 2014
emoticibo orecchiette broccoli

Che pigrizia! Sentivo per radio, questa mattina, che da tempo il 21 gennaio si è conquistato il titolo di giorno più triste dell’anno: Natale è passato quasi da un mese, anche i più pigri hanno staccato le ultime luminarie, tutte le palle sono inscatolate, i doni sono stati usati, indossati, consumati, a volte accanonati… La primavera è ancora lontana, c’è speranza di neve, ma non è detto… Si è già capito che tutti i buoni propositi di 20 giorni prima sono andati (o stanno per andare) a ramengo… Insomma, non resta che buttarsi sui broccoli! Con le orecchiette fresche, anche se non sono fatte in casa (nessuna nonna pugliese dalle mie parti), un’acciughina, uno spicchio d’agio: facile e ti risolve una cena.
ORECCHIETTE COI BROCCOLI E L’ACCIUGA
Cosa ti occorre (per 4 persone)
350 gr di orecchiette fresche, ma anche secche vanno bene
due mazzetti di broccoletti o uno grande (devi ricavarne ameno una dozzina di ciuffetti verdi)
5/6 aggiughe (a me piace che si sentano)
uno spicchio d’aglio (per chi lo sopporta)
olio extravergine d’oliva per condire
peperoncino macinato o fresco (a piacere) Cosa devi fare:
Metti a bollire una pentola d’acqua. Nel frattempo pulisci e lava i broccoli: ricava tante cimette con poco gambo (che è duro), sciacquali bene e fai scolare. Spella l’aglio, versa un cucchiaio d’olio in una larga padella (dopo devi farci saltare la pasta), versaci le acciughine e l’aglio, fai rosolare quest’ultimo e sfaldare dolcemente le prime; spegni. Quando l’acqua bolle, sala e butta le cimette di broccoletti, dopo 5 minuti butta anche le orecchiette. Scola tutto al dente e butta pasta e broccoli nella padella con aglio e acciughe, dopo che avrai tolto l’aglio ormai rosolato. Fai saltare, spegni, aggiungi a filo un poco di olio e di peperoncino. Piace a tutti, anche a chi non mangia mai i broccoli!

emoticibo orecchiette broccoli

(mi sa che sono venute di sghembo nella foto, ma erano buonissime, giuro!)
Buone quasi quanto queste TAGLIATELLE AL RADICCHIO ROSSO E SALSICCIA
Altro primo invernale, sostanzioso e goloso, che usando qualche attenzione si riesce a sgrassare e, per via del radicchio, fa figo. Oggi, mentre preparavo questo primo piatto, mi hanno telefonato per dirmi che stava andando in onda anche alla Prova del cuoco: giuro, han copiato loro! Faccio questo piatto da anni, vien sempre bene, tra l’altro. Come pasta sarebbero meglio i garganelli (formato romagnolo di pasta all’uovo, e un giorno vi racconterò come sono nati e cosa si usa dalle mie parti per farli, oggi li trovi ovunque secchi o freschi). Nella mia dispensa però al momento non ce ne sono, quindi ho usato il sugo di radicchio e salsiccia per condire delle strepitose tagliatelle all’uovo fatte in casa (fettuccine, da Roma in giù).
Cosa ti occorre:
350 gr di pasta all’uovo
3/4 caspetti di radicchio rosso di Treviso, detto tardivo, che è più buono, tenero anche nella parte bianca
1 scalogno
250 gr di salsiccia di maiale fresca
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
Parmigiano Reggiano grattugiato (se piace)
Cosa devi fare:
Lava, sgronda e taglia a listarelle il radicchio, pulisci lo scalogo e affettalo sottile. Prendi una larga padella (per il motivo di cui sopra, cioè dovrai poi farci saltare la psata), metti un cucchiaio d’olio, fai rosolare lo scalogno; quando è appassito, butta il radicchio a listarelle, mescola per insaporire e cuocere uniformemente, sala, pepa a gusto, segui il radicchio mentre cuoce e si riduce, scoperchiato (sennò diventa acquoso, anche se questo rischio col tardivo è minore). Bastano 7/8 minuti e sono pronti spegni. Metti a bollire l’acqua per la pasta. Prendi la salsiccia, spellala, sgranala con le mani direttamente in una padellina rovente, gira e rigira finché si è ben rosolata da ogni parte e si trasforma in ciccioletti croccanti. Priva la salsiccia dell’eventuale grasso rilasciato, versala nella padella grande col radicchio. Ora sala l’acqua, butta la pasta, fai cuocere per il tempo necessario e, ancora al dente, scolala e versala in padella; gira e rigira affiché si insaporisca per bene nel condimento di radicchio appassito e salsiccia croccante. Se serve, aggiungi un filo d’olio a crudo e, quando avrai impiattato (dai facciamo i Masterchef!!!), spargi una generosa manciata di Parmigiano Reggiano grattugiato. Facile e gustosa, da provare!
MANCA IL POLLO?
Il pollo lo faccio alla birra, con una manciatona di aromi gigante: aglio, alloro, salvia, tanto rosmarino, tutti ben tritati (tritare non è una mansione, è un esercizio di meditazione, è un ripasso della vita, le cose belle e quelle che no, belle non sono, ma non so perché a me l’atto di tritare aromi o verdurine, con un bel coltellone tagliente, mi fa stare sempre tanto bene, mi dà una bella soddisfazione; se sono arrabbiata mi passa; se sto bene, capisco perché sto bene…. Ma queste sono fisime mie…). Dicevamo: lava il pollo a pezzi (quello che conta è che sia di quelli giusti), togli dove si può un po’ di pelle sennò è troppo grasso, fallo rosolare in una larga padella antiaderente con pochissimo olio, seguilo come faresti con tuo figlio mentre fa i compiti, giralo, rigiralo, rosolalo finché assume un bel colore giallo oro. Ora versaci sopra la generosa manciata di aromi e sale grosso che avrai tritato e mischiato in precedenza, rigira, versa mezza lattina di birra (meglio se a temperatura ambiente; resisti alla tentazione di berne un sorso perché così calda tanto buina non è), coperchia e lascia cuocere per circa un’oretta. Ogni tanto però, scoperchia, rigira i pezzi a uno a uno e versa un altro poco di birra, fino a terminare la lattina. Nel pollo cotto deve restare un poco di sughetto. È buono, come quello che faceva la mia nonna.

emoticibo pollo

nella foto è venuto storto anche lui, ma chissenefrega!

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