Il clima sta via via dimenticando le asperità agostane per introdurre, con la dovuta dolcezza, un mese straordinariamente mite come settembre. E anche se fa ancora caldo, si torna in città, più abbronzati, riposati o magari più incazzati, a seconda.
Si riprendono le consuete attitudini, si torna – insomma – a dove eravamo rimasti prima di questa più o meno lunga pausa estiva, non necessariamente vacanziera, fatta comunque di caldo universale e grandi drammi pubblici, piccoli guai e privatissime gioie.
A me personalmente, torna puntuale anche la voglia di cucinare, di accendere il forno e sentirlo ventilare, mentre sparge tutto intorno un confortante profumo di vaniglia che fa tanto bene al cuore e all’umore.
E, percorrendo a ritroso la via del rientro, faccio una doverosa sosta immaginaria nella grande Bologna, dalle cui cucine sempre in fermento esce questa succulenta torta di riso, antica, golosa e insieme attuale.
Il primo incontro con tale delizia è stato negli anni dell’università, trascorsi tra studi, nuove amicizie e sorprendenti incontri culinari proprio sotto le Due Torri. Di questo tipico dolce della tradizione non puoi dimenticare il primo morso, neanche vivessi 100 anni: l’impatto è morbido, dolce quanto basta, con quel rotondo sentore di mandorla che riempie i sensi prima ancora che la gola.
La parte del leone la fa il riso, qui vestito da dessert: un ruolo inusuale, in cui se la cava benissimo, come ben presto apprenderanno le papille gustative di chi ha la fortuna di assaggiarne una losanga o fetta.
Torta di riso alla maniera di Bologna
Cosa ti serve:
1 litro di latte fresco,
200 g di riso originario,
230 g di zucchero,
100 g di mandorle pelate,
100 g di cedro candito a dadini piccoli,
50 g di amaretti,
2 uova,
2 tuorli,
1 baccello di vaniglia,
1/2 bicchiere di amaretto di Saronno,
1 limone non trattato.
Come devi fare:
Porta a ebollizione il latte con il baccello di vaniglia inciso, nel senso della lunghezza, e la scorza di limone. Quando bolle, aggiungi il riso e 120 g di zucchero: cuocilo a fuoco basso, finché tutto il latte si sarà assorbito e il riso risulterà morbido. Elimina il baccello di vaniglia e la scorza di limone e lascia riposare. Fai caramellare lo zucchero rimasto in un pentolino con 1 cucchiaio di acqua. Quando otterrai un caramello ambrato, versalo subito sul riso caldo e mescola rapidamente con un cucchiaio di legno e lascialo raffreddare.
Tosta leggermente le mandorle sotto il grill del forno, poi tritale finemente nel mixer, aggiungendo 20 g di zucchero. Fai ammorbidire gli amaretti nel liquore, sgocciolali e incorporali con le mandorle tritate al riso raffreddato. Amalgama i tuorli, le uova e il cedro candito e mescola con cura.
Trasferisci il composto nella teglia, foderata con carta da forno bagnata e strizzata, e cuoci in forno già caldo a 180 °C per 45 minuti. Fai raffreddare la torta e falla riposare in frigo per una notte. Prima di servirla, tagliala a losanghe, poi, se ti piace, irrora la superficie con liquore all’amaretto.
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