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Settembre, che altro aggiungere? È un mese di riordino e di inizi. E in cucina si raggiungono le vette della varietà e della golosità. Magari con piatti a base di fichi, noci, uva…

14 Settembre 2022

A me il passaggio dall’estate all’autunno incanta. Io capisco che l’estate è finita – per esempio – quando la tavoletta di cioccolata, tenuta in dispensa e non più in frigorifero, se spezzata con le mani fa un certo rumore, secco e  inconfondibile. Fuori, la luce si affievolisce come una lampadina che sta cedendo. L’aria – tutt’a un tratto una mattina – diventa lievemente frizzante, proprio come l’acqua minerale. E il mercato, oggi, sembrava una tavolozza: il verde delle insalate lasciava il passo ai baffi rossi del variegato radicchio; su tutti dominava il blu-violaceo di prugne e uva nera, con pennellate d’arancio delle affidabili e ancora premature zucche.  Senza contare i dolcissimi e delicatissimi fichi, destinati a svanire in un soffio. O la grande, maestosa e inarrivabile uva bianca, un’altra bellezza candidata a sfiorire presto, golosità dai giorni contati.

Il profumo dominante, invece, era quello delle mele: inconfondibile e rassicurante come la voce di chi ami.

È settembre, un mese dolce come il miele e, per sua natura, leggero. Pieno di timori e minacce, magari, che la sua natura però sa stemperare, almeno un poco. La luce e e l’aria cambiano, anche se c’è ancora afa, se ci sono ancora le zanzare (e quante quest’anno a Milano!).

Il mercato di Settembre è un inno, a colori che diventano odori, e a odori che diventeranno sapori, in una catena infinita che non conosce tregua e che ci conduce dritti dritti nella mia cucina, dove questa è anche la stagione di irrinunciabili riti. Come l’appello muto a utensili e coltelli, pentole e padelle. Ne controllo lo stato e la funzionalità, qualcosa verrà scartato, altri pezzi passeranno la revisione (proprio come le auto).

Poi è la volta della dispensa, che passo in rassegna con puntiglio e rigore per controllare lo stato dei cibi e la data di scadenza: l’estate, si sa, è una stagione un po’ distratta… Ma qualcuno sa dirmi perché le date di scadenza dei cibi sono stampigliate nei posti più assurdi della confezione? E perché, quando credi di aver trovato la data in coda all’elenco degli ingredienti e alla ragione sociale, trovi la scritta: “la data di scadenza è riportata a lato della confezione”. Non facevano prima a indicarla proprio lì dove mi era caduto l’occhio?! E ti va ancora bene se, di lato, non è stata posta la cucitura del sacchetto, nel qual caso essa rende illeggibili proprio giorno, mese e anno… Per non parlare di quanto sono scritte in piccolo queste benedette date: per capire se una scatola di ceci avesse già tirato le cuoia non sono bastati gli occhiali, ho dovuto ricorrere alla lente di ingrandimento…

La contrarietà si spegne quando vedo che alcune foglie, fuori dalla finestra, cominciano a tingersi di giallo. Presto cadranno, per ora stanno lì, a ricordarti il bosco esiste, anche se vivi nella più cementata delle periferie.

Tra quel che sopravvive in dispensa e la varietà del mercato, Settembre – secondo me – in cucina riesce a ispirare anche chi non ama i fornelli. Come resistere a manipolare i teneri fichi? Come non immaginare quanto siano irresistibili se accompagnati al saporito gorgonzola? Serve un po’ di croccantezza? Nessun problema ci sono le prime noci…

Al contrario del solito, vorrei dare qui alcune ricette ispirate a Settembre e alle sue meraviglie culinarie.

COME QUESTO STRUDEL (facilissimo) DI SFOGLIA, FICHI E GORGONZOLA. Un’apertura di pranzo o cena, una coccola da aperitivo. Insomma, quel che vuoi: è squisito!

Cosa ti serve

1 rotolo di pasta sfoglia (rettangolare) già pronto
12 fichi maturi
2 cucchiai di ricotta
150 g di gorgonzola morbido
1 goccia di grappa
1 cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
1 tuorlo d’uovo
5/6 gherigli di noce (a piacere)

Come devi fare

Srotola la pasta sfoglia e falla respirare un poco soprana sua carta da forno. Lava delicatamente e sbuccia il fichi, raccogliendoli in una ciotola (tranne un paio per decorare poi lo strudel).

Ammorbidisci il gorgonzola con l’aggiunta di ricotta e parmigiano e la goccia di grappa, mescola bene con una forchetta fino a ottenere una crema. Spalma la crema su tutta la superficie di pasta sfoglia, avendo cura di lasciare scoperti i bordi tutt’attorno.

Lavora anche i fichi schiacciandoli grossolanamente con una forchetta. Spalma la crema di fichi sopra quella di formaggio. Se aggiungi le noci, tritale, ed è questo il momento di farle cadere a pioggia su tutta la farcia. Chiudi il rotolo come fosse uno strudel, facendo attenzione a sigillarlo bene. Spennella col tuorlo d’uovo sbattuto (se ti trovi meglio, aggiungi al tuorlo una goccia di latte e sbattitene prima di spennellare la superficie del tuo strudel).

Inforna a 180 gradi per 35-40 minuti, statico; ma ovviamente dipende dal forno. Sbircia ma senza aprire se non son passati almeno 20 minuti! Non dve bruciare ma deve pur cuocere!

Servi tiepido o freddo, è davvero una suprema golosità settembrina!

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