Ricette

Un risotto autunnale e una torta salata strafacile

16 Novembre 2013
emoticibo torta salata porri speck

Ciao! E’ sabato, ho fatto la spesa e non vedo l’ora di condividere un paio di ricette che spero ti risolvano la serata con gli amici o il pranzo della domenica! Poche ciance oggi, veniamo subito al sodo!

emoticibo torta salata porri speck

Cominciamo dalla torta salata facile facile; la puoi servire come antipasto, come secondo o come piatto unico. La puoi mangiare con gli amici, con lui, coi figli ma e’ strabuona anche da soli, stravaccati sul divano, con birretta, copertina e un dvd…

Torta salata porri e speck

Cosa ti serve

1 confezione di pasta sfoglia gia’ pronta

2 porri

1 fetta di speck piuttosto spessa (la dovrai tagliare a dadini, quindi puoi ripiegare direttamente su una confezione di speck in busta, già tagliato a dadini!)

200 gr di ricotta

2 uova

1cucchiaio di Parmigiano Reggiano grattugiato

1cucchiaino di olio extravergine d’oliva

Sale e pepe

Cosa devi fare

Apri la confezione di pasta sfoglia e, senza togliere la carta da forno in cui è normalmente avvolta, stendila in una teglia rotonda, appoggiala bene sul fondo, non preoccuparti se deborda (poi ti spiego cosa devi fare). Bucherella il fondo con una forchetta e metti da parte. Accendi il forno a 200 gradi. Adesso pulisci i porri (taglia la barbetta da un capo e la parte verde dall’altra), lavali e tagliali a rondelline sottili.

Prendi una padella, metti il cucchiaino di olio, accendi i fornelli e versa i porri tagliati, fai rosolare a fuoco basso: devono appassire, non bruciare (per questo aggiungi un poco di acqua, poca!!! Semmai, se asciugano troppo, ne aggiungi ancora un altro cucchiaio). Sala e, se ti piace, metti un po’ di pepe.

Prendi una ciotola, versa la ricotta, le due uova, il parmigiano e mescola il tutto fino a ottenere una crema morbida e vellutata, non serve aggiungere altro sale, gli ingredienti sono già saporiti. Spegni il fuoco sotto i porri, lascia intiepidire. In un padellino antiaderente fai saltare a fuoco vivo lo speck ridotto a dadini: deve diventare bello croccante e sgrassare un po’, bastano due minuti.

Ora aggiungi i porri appassiti e i dadini di speck nella crema di uova e ricotta, mescola e versa il tutto sulla pasta sfoglia, distribuendo bene il composto su tutta la superficie, aiutandoti col dorso di un cucchiaio. Ripiega il bordo di sfoglia in eccesso pizzicandolo tutto intorno (come nella foto che c’e’ nella gallery!).

Inforna e abbassa a 180 gradi. Lascia cuocere 30 minuti, senza aprire il forno. Consumala tiepida, a fette.

emoticibo risotto salsiccia

Il primo risotto l’ho fatto che avevo 30 anni. Non che in Romagna non si prepari o non si mangi ma non è radicato, non se ne tramandano gesti e modalità. Siccome poi allora per me la cucina era un pianeta misterioso e lontano, non avevo la più pallida idea di come si facesse un risotto. L’ho imparato approdando in Lombardia, trasferendomi a Milano. Ho guardato le amiche che lo preparavano, ho sbirciato, ne ho memorizzato ingredienti e passaggi, ho assaggiato e sbagliato… oggi e’ uno dei piatti che amo maggiormente cucinare. Non ho mai seguito una ricetta per fare un risotto, l’ho imparato sul campo come, sul campo, si impara ad amare Milano, questa città che quando ci sono venuta a vivere era ‘da bere’ e oggi – mah- forse è da ‘digerire’. Dove i giardini sono nascosti dietro i portoni e i sentimenti delle persone nate qui sono da scartare come le caramelle.

Un consiglio: il risotto non va mai preso sottogamba. Puoi improvvisare du’ spaghi, ma non affrontare mai a cuor leggero la preparazione di un risotto, è un piatto che si forma con te, per quei 20 minuti diventa parte della tua vita, richiede attenzioni, cure, dedizione.

Ma non è difficile da fare, anzi… La strada è quella, un percorso rassicurante in cui, però, il paesaggio può cambiare come vuoi tu, basta che cambi gli ingredienti. Adoro fare il risotto perché è come avere una pagina bianca e ogni volta ci scrivo quello che voglio.

Quello di oggi è giallo, grazie alla magia dello zafferano, e con la salsiccia.

Cosa ti occorre (per 4 persone)
1 cipollotto grosso o 2 piccoli (uso il cipollotto perché è più tenero, dolce e pizzichino della normale cipolla; quando non ce l’ho, uso lo scalogno o un porro, delicatissimo)

una noce di burro

vino bianco, a piacere (a volte, ma non è il caso di questa ricetta, è più indicato il rosso oppure niente vino del tutto, come faccio di solito io)

Un cucchiaio di olio extravergine d’oliva

Brodo di carne (o di pollo o di verdure magari surgelato ma fatto in casa; piuttosto, se non ne hai, usa l’acqua calda, anzi bollente, con un po’ di sale)

320 gr di riso (per il risotto io uso il Carnaroli, o l’Acquerello, caro ma buonissimo)

Una bustina di zafferano

200 gr di salsiccia fresca di maiale

1 cucchiaio abbondante di Parmigiano Reggiano

Cosa devi fare:

Spella la salsiccia, falla rosolare in una padella antiaderente, senza condimento. Sgranala mentre la rigiri finché è bella rosolata. Spegni e tieni in caldo.

Porta a bollore un tegame di brodo.

Pulisci e taglia fine il cipollotto.

Versa un cucchiaio di olio in un tegame che sarà quello del risotto, butta il cipollotto tritato, fai rosolare finché appassisce senza bruciare!

Ora versa nel tegame il riso, guarda l’orologio perché da questo momento devono passare 16/18 minuti prima che il risotto sia pronto; mescola per alcuni minuti per far insaporire il riso nel soffritto di cipollotto.

Prima di sfumare col vino, se lo usi, o di mettere il primo mestolo di brodo bollente il riso deve essere diventato traslucido.
Comincia poi a versare un mestolo di brodo alla volta, fino ad assorbimento, e intanto mescola perché il risotto non attacchi. Metti brodo, fai assorbire, intanto mescola… è questa la dolce, rassicurante, sempre uguale magia del risotto. E intanto pensa a cose belle, a ricordi dolci e morbidi, perché il risotto ‘sente’ se hai la mano arrabbiata o il cuore rancoroso!

Quando mancano 5 minuti alla cottura, versa nel risotto un mestolo di brodo bollente un cui avrai sciolto lo zafferano, fai assorbire un poco, quando il colore si è stabilizzato al giallo, aggiungi la salsiccia (quella cotta e sbriciolata che avevi tenuto da parte), continua a mescolare.
Se da quando hai buttato il riso sono trascorsi 16/18 minuti (dipende dal riso e dal ‘tuo’ punto di cottura), badando che la consistenza sia all’onda, cioè né liquida né troppo soda, spegni il fuoco sotto il risotto. Versa la noce di burro e il cucchiaio di Parmigiano, dai una sola mescolata, lascia fondere i due ultimi ingredienti col pigro risotto che sta riposando. Due minuti così, poi servi.

E vedrete domani! La domenica la passo tutta in cucina!!!

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