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Un saluto a ottobre con un libro che è in sintonia con emoticibo!

1 Ottobre 2014
emoticibo nostalgia

emoticibo nostalgia

Il caffè del pentolino che si beveva in grandi tazze intingendo fette di pane; il baccalà che si comprava rigorosamente il venerdì al mercato; la polenta del nonno cotta per ore nel paiolo di rame.
Un libro sul filo della memoria per gustare ancora i sapori irripetibili di un tempo.
Ricordate le buone cose di una volta? Quelle proprio buone: frutta profumata e verdure croccanti, fresche e di stagione? Di stagione, sì, perché nessuno certo si sognava di cercare zucchine e fragole a dicembre. Dei surgelati nemmeno a parlarne, già il frigorifero era un’innovazione guardata con sospetto. Tutti gli anni, in certi giorni – che fosse Natale o Pasqua, la stagione della vendemmia o il picnic della tradizione familiare – si mangiava quel piatto, cucinato in quel modo da che se ne aveva memoria.
E proprio alla memoria-nostalgia del gusto è dedicato questo volumetto, che mette in fila dalla A di acqua alla Z di zucchine tanti sapori perduti o, magari, ripescati per moda. Come la misteriosa panaché dei locali modaioli, ovvero la gazzosa con uno schizzo di birra, che d’estate veniva consentito anche a noi bambini degli anni del boom. Quando a tavola si beveva l’Idrolitina che trasformava l’acqua (allora minerale e buona di suo) in minerale frizzante trattenuta a stento dal tappo con la guarnizione di gomma. E le «merendine»: pane burro e zucchero, pane e marmellata, rigorosamente fatta in casa, oppure uovo sbattuto.
Pagine leggere e profumate di malinconia per rivedere la pentola poggiata a sobbollire in un angolo della cucina economica e risentire il grido del gelataio che, sul suo baracchino a due ruote, si presentava puntuale la domenica pomeriggio con i suoi due deliziosi gusti, e non uno di più.
Dizionario dei sapori perduti, di Elena e Alberto Mora, Cairo Editore. bello, nostalgico quanto basta per essere in profonda sintonia con questo blog!

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