Ricette

Che tenerezza la Befana!!

6 Gennaio 2014

Punto uno: la Befana, più di ogni altra cosa porta dolci, che hanno sempre, per me, un peso specifico (anche sulla bilancia pesapersone, ahime’!) significativo. E poi mi fa tenerezza perché nessuno l’ha informata che con la scopa elettrica si fa prima; che il botox potrebbe risolvere parecchi inestetismi (lei non conosce nemmeno il dermochirurgo di Bruno Vespa, visti i bitorzoli che ancora puntellano il suo viso!). Del resto, senza rughe e senza bitorzoli, senza scopa e senza ghigno, che Befana sarebbe? Io la adoro. Punto due: perché viene nel cuore dell’inverno. E le tocca portare via tutto ciò che resta delle feste: avanzi, cartacce, tutto il disordine che i nostri cari spargono attorno a noi come a punteggiare il nostro rientro alla normalità, come fossero petali di rosa, e invece sono calzini spaiati, golf rovesciati, mucchi di panni da infilare in lavatrice, briciole di pandoro che neanche Pollicino… E noi puliamo, riordiniamo, sistemiamo, spazzoliamo, proprio come la nostra cara amica Befana. Punto tre: da bambina era una vera festa (non come adesso che, invece, è spesso è il giorno in cui si spulcia su internet la dieta da cominciare il giorno dopo mentre continuiamo a rotolarci tra golosi avanzi e per vestirci lasciamo i jeans fascianti sulla gruccia preferendo quel modello così casual, così moda-casa che, in realtà, di fashion ha poco, ma ha l’elastico invita!). Ma a 9 anni te ne freghi di queste dinamiche. L’azienda per cui lavorava mio padre invitava i dipendenti e le loro famiglie a pranzo il 6 gennaio, al ristorante, e allora mica ci andavi così spesso e questo era già un evento. Per noi bambini la Befana, nottetempo, aveva lasciato regalo! Ricordo mattine di neve, bianche come solo le cose belle sanno essere. Ricordo, tra i tanti doni, un bambolotto di nome Marco, un paleolitico Cicciobello, neanche tanto bello, che però mi ha fatto da figlio per almeno 8 anni a seguire.
Insomma è arrivata anche quest’anno la Befana, quegli anni sono ormai lontani e io non vi lascerò senza ricetta! Che dire di un bel dolce, così stemperiamo un pò la malinconia? È un riciclo di avanzi, visto che qualcosa rimane sempre dei bagordi delle feste (oltre ai rotolini cui penseremo domani!
E allora vai col Panettone riciclato alla ricotta e cioccolato!
Come ti occore
Panettone (o pandoro) avanzato e che taglierai a fette di circa un dito; se non sono tutte uguali e precise, fregatene, poi va tutto insieme
Una tazza di caffè un pò lungo
300 gr di ricotta
100 gr di zucchero a velo
1 tavoletta di cioccolato fondente da 100 gr circa
Fai così:
Taglia il panettone come detto sopra, fai il caffè. In una ciotola versa la ricotta e lo zucchero a velo, lavora bene con un cucchiaio fino ad avere una crema fine e vellutata, ovviamente densa. Sbriciola il cioccolato a pezzi piccoli e inglobalo alla crema di ricotta. Disponi su un vassoio da dolce il primo strato di panettone accostando i pezzi di fette fino a ottenere un piano uniforme. Bagna con il caffè, usando un cucchiaio ed evitando di inzuppare troppo, spalma ora un generoso strato di crema di ricotta. Procedi così, a strati, finché avrai terminato gli ingredienti. Copri con pellicola e metti in frigorifero fino al momento di servire (vedrai che resterà compatto e sarà facile tagliarlo a fette).

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply