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Dio creò l’estate e l’anguria. E siccome di solo cocomero non si vive, io oggi ho preparato questa torta di Fiori di zucca, in crosta di brisè, con ricotta, zucchine e fiori farciti di mozzarella e acciughe

18 Luglio 2022

E Dio creò l’estate e l’anguria. Per chi non ha la fede, esisterà una spiegazione a me ignota che ci porta a vivere tre mesi l’anno sudati e con una propensione alle ciabatte. Così come ce ne sarà una – più botanica – che ha fatto nascere, tanti tanti secoli fa, nel cuore dell’Africa tropicale, una pianta che fu poi catalogata come Citrullus Lanatus o Cucumis citrullus, della famiglia delle Cucurbitacee.

Indipendentemente da come nasca, devo dire che l’accoppiata con l’estate è una scelta assai azzeccata perché la succosa, generosa e spudoratamente rossa anguria quando fa caldo rinfresca e disseta come poche altre delizie. Io sono nata in una casa in cui l’anguria si chiamava cocomero.

Non ce lo vedo proprio mio nonno buonanima – che del cocomero andava pazzo, e in questa stagione lo si vedeva spesso portarne uno tanto grosso, tondo o ovale che fosse (ma quest’ultima era “la cocomera”) in bilico sul manubrio della bicicletta fin quasi a vacillare ma mai che gli cadesse, neanche in età avanzata – dire: anguria. Avrei pensato che si fosse bevuto il cervello…

Quando ho lasciato la Romagna ho cominciato io a chiamarla anguria, perché verso Nord cocomero non suonava bene. Meglio uniformarsi. Comunque sia, quella meraviglia – che in campagna una volta si teneva al fresco nel pozzo – è l’antidoto goloso all’estate quando questa dice sul serio. Anche mangiarla è una scuola di vita, sia che usi coltello e forchetta come Dio comanda sia che l’addenti a morsi, come ingordigia detta. In entrambi i casi, anche se fossero la sete e la gola a prendere il sopravvento, quando incontri i scivolosi e insidiosi semini neri ti devi fermare e rimuoverli con abilità certosina per non ingoiarli. Quasi che l’anguria ti volesse dire: «Mo’ ti fermi, e rifletti sul fatto che nella vita ci vuole pazienza! Mica si può avere sempre tutto e subito!».

Eppure, la ricetta di oggi non è con l’anguria, perché non amo usarla come ingrediente. La preferisco come dessert, magari dopo questa deliziosa Torta salata di fiori di zucca farciti, appoggiati su pasta brisè… Divina. Quasi quanto una fetta di anguria ghiacciata in un pomeriggio di afa.

Cosa ti serve

1 rotolo di pasta brisè
250 g di ricotta vaccina
1 mozzarella da pizza, che non fa acqua
10 filetti di acciuga
3/4 zucchine piccole e sode
20 fiori di zucca belli freschi
2 cucciai di parmigiano reggiano grattugiato
Olio extravergine d’oliva per ungere la padella delle zucchine
2 foglie di basilico o menta
sale e pepe q.b.

Come devi fare

Comincia a lavare e spuntare le zucchine. Tagliale a rondelle e falle saltare in padella con poco olio per circa 10 minuti. Sala, pepa e spegni. Straccia sulle zucchine le foglioline o di menta o di basilico (qui io preferisco il basilico, poi ci sono volte in cui la zucchina richiede la menta).

Stendi la pasta già confezionata su una teglia rotonda che la contenga, lasciando sotto la carta che l’avvolge.

In una ciotola versa la ricotta, il parmigiano e le zucchine ormai intiepidite, mescola e tieni da parte.

Pulisci i fiori di zucca, eliminando il pistillo e pulendoli appena con un foglio di carta da cucina inumidito, quindi lasciali asciugare bene.

Taglia la mozzarella a dadini e le acciughe a pezzetti. Ora farcisci ogni fiore, facendo attenzione a non romperlo, con 2 dadini di mozzarella e un pezzetto di acciuga. Richiudili a  uno a uno, facendo fare una piroetta ai petali in  punta.

Versa e stendi bene la crema di ricotta, parmigiano e zucchine al basilico sulla pasta brisè, che avrai prima bucherellato coi rebbi di una forchetta; quindi disponici sopra, a raggiera, i fiori di zucca farciti, fino a terminarli.

Inforna a 180 gradi, statico, per circa 30-35 minuti (a seconda del forno): deve diventare croccante e dorata! Il mio forno cuoce poco sotto quindi gli ultimi 10 minuti il lo faccio andare soltanto nella parte inferiore… ma è questione di forno: ognuno ha il suo, come i mariti, e se lo conosci ti comporti di conseguenza, per ottenere il massimo con quello che hai!

 

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