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La sindrome del nido vuoto e queste squisite Alette di pollo croccanti al miele e paprika

29 Luglio 2018

Eh già, le ali. Sono quelle che ti sono spuntate, ragazza mia, come è giusto che sia. Era nell’aria da tempo. Ne ho benedetta l’intenzione e ora benedirò – col tutto il cuore e tutta la carta di credito che serve – questa uscita di casa.

Grata, in fondo, che non ti allontani poi così tanto in chilometri: una parmigiana – se portata in macchina -potrebbe perfino arrivare ancora calda da casa mia al tuo nuovo indirizzo.

E io, mamma italiana che non si è mai vergognata di esserlo, dai rimbrotti facili ma dall’altrettanto facile tendenza alla comprensione e giustificazione a prescindere, mi rifugerò dapprima nell’ottimizzazione di spazi che subito mi appariranno improvvisamente troppo grandi e troppo vuoti, rimpiangendo in fretta quel disordine universale e pragmatico che sa di te (e chiedendomi come farò adesso se mi si inceppa la stampante alle 10 di sera…).

Forte di un’identità che si era già ben forgiata ancora prima che tu nascessi, spero di saper affrontare questo distacco con tutta l’indipendenza che per me, figlia degli anni sessanta, è sempre stata una bandiera di vita.

Perché, però, se anche diventi presidente degli Stati Uniti (e non è il mio caso: è andata bene ma non sono arrivata a tanto!) quando nel tuo curriculum vitae entra la voce “mamma”, quel ruolo “si mangia” tutti gli altri? Gratificazioni, riconoscimenti, ambizioni, creme anti-aging, lezioni di pilates, battaglie in cui credo e progetti di vita ancora fertili e verdeggianti, abiteranno dentro una donna un po’ più fragile, che si trova a fare i conti con quella che i miei amati giornali femminili chiamano la “sindrome del nido vuoto”.

E allora, cucciola mia, lascia che mi scenda una lacrimuccia sul paio di Converse che hai deciso di buttare. Adesso ti mostro che saprò tornare in fretta all’ironia che come un sottile filo d’acciaio rende unico il nostro legame.

Infatti, a te e al bel vichingo dagli occhi celesti e innamorati che pure sta facendo i suoi primi scatoloni, dedico queste deliziose alette di pollo (per volare) con miele e paprika piccante, due ingredienti che vi auguro siano sempre nella dispensa del vostro cuore.

ALETTE DI POLLO CROCCANTI AL MIELE E PAPRIKA

Cosa ti serve:
8 alette di pollo
4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio colmo di paprika piccante
2 cucchiai di miele
1 bicchiere di birra
sale grosso

Come devi fare:
Lava le alette e asciugale bene, passale nella paprika che avrai disteso su un foglio di carta da forno, insaporendole in modo uniforme.
Riscalda un’ampia padella con l’olio, versaci le alette, falle rosolare molto bene, sfuma con metà della birra.

Mentre il pollo cuoce, versa il miele nel resto della birra, mescola e aggiungilo piano piano alle alette per farlo caramellare.

Rigira bene la carne, sala con il sale grosso, e dopo una mezzoretta spegni e addenta, tenendole con le mani, le alette di pollo più buone, che hanno il sapore della libertà e oscillano, come la vita, tra il dolce e il piccante.

 

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